Ogni anno, nel momento della dichiarazione dei redditi, migliaia di contribuenti si chiedono come comportarsi con le spese sanitarie sostenute per i figli a carico. La normativa fiscale consente di ottenere una detrazione del 19%, ma è necessario rispettare precisi requisiti in termini di documentazione, intestazione delle fatture e modalità di pagamento. Vediamo nel dettaglio come funziona il meccanismo e quali sono le novità più importanti.
Chi ha diritto alla detrazione?
La possibilità di recuperare una parte delle spese mediche dei figli a carico è concessa al genitore che ha effettuato il pagamento. Tuttavia, anche quando il figlio non risulta fiscalmente a carico ai fini Irpef, è comunque possibile detrarre la spesa, purché sostenuta nell’interesse del familiare.
Va inoltre ricordato che la franchigia prevista dalla legge è di 129,11 euro: ciò significa che si possono detrarre solo gli importi che superano questa soglia. La detrazione si applica nella misura del 19% sulla parte eccedente.
Intestazione delle spese: genitore o figlio?
Uno degli aspetti più delicati riguarda a chi è intestato lo scontrino o la fattura. In linea generale:
- Se la fattura è intestata al genitore, la spesa può essere portata interamente in detrazione da lui.
- Se il documento è intestato al figlio a carico, sarà comunque possibile per il genitore detrarre la spesa, a condizione che venga indicata la percentuale di ripartizione tra i genitori, se necessario.
È fondamentale che nei documenti fiscali sia riportato il codice fiscale del figlio e che sia chiaro che la prestazione è stata eseguita per lui.
Obbligo di tracciabilità del pagamento
Dal 2020, per accedere alla detrazione del 19% è richiesto l’uso di strumenti di pagamento tracciabili, come carte di credito, bancomat, bonifici o assegni bancari.
Fanno eccezione le spese per:
- Farmaci
- Dispositivi medici
- Prestazioni rese da strutture pubbliche o accreditate SSN
Per queste ultime, è ancora possibile pagare in contanti senza perdere il diritto alla detrazione.
Ripartizione delle spese tra genitori
Se entrambi i genitori sostengono le spese mediche per un figlio, queste possono essere detratte in proporzione alla spesa effettivamente sostenuta. La divisione può essere 50/50, oppure sbilanciata (es. 100% a uno solo), ma deve risultare annotata sul documento.
Importante: se uno dei due genitori è fiscalmente a carico dell’altro, quest’ultimo può detrarre il 100% delle spese sostenute.
Dal punto di vista pratico, è spesso vantaggioso che la detrazione venga effettuata dal genitore con reddito più elevato, per ottimizzare l’effetto fiscale.
Quali spese sono detraibili?
L’elenco delle spese sanitarie ammesse alla detrazione è ampio. Rientrano, ad esempio:
- Visite mediche generiche o specialistiche
- Esami di laboratorio
- Farmaci da banco (con “scontrino parlante”)
- Dispositivi medici con marcatura CE (come occhiali da vista, apparecchi ortopedici)
- Cure termali e trattamenti fisioterapici
- Prestazioni per persone disabili o non autosufficienti
Ogni documento deve essere conservato con attenzione, pronto da esibire in caso di controlli fiscali.
Figli a carico: requisiti reddituali
Per poter considerare un figlio come “a carico” ai fini fiscali, è necessario rispettare determinati limiti di reddito:
- Fino ai 24 anni: limite di reddito annuo pari a 4.000 euro
- Dopo i 24 anni: soglia ridotta a 2.840,51 euro
Il superamento di questi limiti non impedisce la detrazione delle spese mediche sostenute, ma impedisce l’inserimento del figlio tra i familiari a carico nella dichiarazione.
Compilazione del modello 730
Le spese sanitarie vanno inserite nella sezione E del modello 730, rigo E1.
Nel dettaglio:
- Colonna 1 → per spese relative a patologie esenti o dispositivi specifici
- Colonna 2 → per le altre spese generiche
Se l’ammontare complessivo delle spese mediche supera 15.493,71 euro, è possibile scegliere la rateizzazione della detrazione in quattro quote annuali di pari importo.
Suggerimenti per una detrazione senza errori
Per evitare problemi con il fisco e ottenere il massimo beneficio fiscale, si consiglia di:
- Usare sempre pagamenti elettronici
- Conservare scontrini parlanti e fatture con codice fiscale
- Annotare le percentuali di detrazione tra i genitori se la spesa è condivisa
- Verificare ogni anno il reddito del figlio, per stabilire se è ancora fiscalmente a carico
- Affidarsi a un CAF o commercialista, soprattutto in caso di spese elevate o situazioni familiari complesse
Conclusione
La detrazione per le spese sanitarie dei figli a carico è un’opportunità preziosa per le famiglie italiane, ma richiede attenzione alle modalità con cui le spese vengono sostenute, documentate e riportate in dichiarazione. Rispettare le regole fiscali, effettuare pagamenti tracciabili e gestire correttamente la ripartizione tra genitori consente di ottimizzare il risparmio fiscale in modo legittimo e trasparente.