Detrazione affitto modello 730: cos’è, come funziona e a quanto ammonta

La dichiarazione dei redditi è un appuntamento annuale che coinvolge milioni di contribuenti italiani. Tra le spese che possono essere portate in detrazione nel modello 730, una delle più significative – soprattutto per chi non è proprietario di un immobile – è la detrazione per canoni di locazione, ovvero per l’affitto della propria abitazione principale. Ma in cosa consiste esattamente questa agevolazione fiscale? Chi può beneficiarne? E quali sono gli importi previsti dalla normativa?

Cos’è la detrazione per l’affitto nel 730

La detrazione per canoni di locazione è un’agevolazione fiscale prevista dall’art. 16 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e consente di ridurre l’IRPEF da versare da parte dei contribuenti che sostengono spese per l’affitto della casa in cui vivono come abitazione principale. Il beneficio può essere richiesto presentando il modello 730 (o il modello Redditi PF) e varia in base a diversi fattori: reddito complessivo, età del contribuente, tipologia del contratto di locazione, e motivazione della locazione (es. trasferimento per lavoro).

Chi può usufruire della detrazione

Non tutti gli affitti danno diritto alla detrazione. I requisiti principali sono:

  • Il contratto di affitto deve essere regolarmente registrato.
  • L’immobile deve essere adibito a abitazione principale del contribuente (non è ammessa la detrazione per seconde case o case vacanza).
  • Il contribuente deve avere un reddito complessivo annuo entro determinati limiti previsti dalla normativa.
  • Devono essere indicati nella dichiarazione i dati catastali e gli estremi di registrazione del contratto.

La detrazione spetta sia ai lavoratori dipendenti che ai pensionati, così come agli studenti universitari fuori sede (con una disciplina leggermente diversa) e ai giovani fino a 31 anni.

Importo della detrazione: quanto si può recuperare

Gli importi della detrazione sono differenziati in base al reddito complessivo dichiarato. Di seguito i principali casi previsti dalla normativa vigente (aggiornata alla dichiarazione dei redditi 2025, redditi 2024):

1. Detrazione per inquilini con contratto a canone libero (art. 16, comma 01 del TUIR)

  • Reddito complessivo fino a 15.493,71 euro: detrazione pari a 300 euro.
  • Reddito complessivo superiore a 15.493,71 ma entro 30.987,41 euro: detrazione pari a 150 euro.
  • Reddito oltre 30.987,41 euro: nessuna detrazione.

2. Detrazione per contratti a canone concordato (art. 16, comma 01-bis del TUIR)

  • Reddito complessivo fino a 15.493,71 euro: detrazione di 495,80 euro.
  • Reddito fino a 30.987,41 euro: detrazione di 247,90 euro.

3. Giovani tra i 20 e i 31 anni non compiuti (art. 16, comma 01-ter del TUIR)

I giovani inquilini che stipulano un contratto per un immobile diverso dall’abitazione dei genitori e lo adibiscono a propria residenza principale, possono beneficiare di una detrazione fino a 2.000 euro per i primi 4 anni, a condizione che il reddito complessivo non superi i 15.493,71 euro.

4. Lavoratori dipendenti che si trasferiscono per motivi di lavoro (art. 16, comma 1)

  • Reddito complessivo fino a 15.493,71 euro: detrazione di 991,60 euro.
  • Reddito fino a 30.987,41 euro: detrazione di 495,80 euro.

In questo caso, la detrazione è concessa solo per i primi tre anni dal trasferimento della residenza nel comune di lavoro, se distante almeno 100 km dalla precedente abitazione.

Come compilare il modello 730

Nel modello 730, i canoni di locazione vanno indicati nel Quadro E, Sezione V, inserendo:

  • il codice corrispondente alla tipologia di contratto (es. 1 per canone libero, 2 per canone concordato, ecc.),
  • l’importo complessivo dei canoni pagati nell’anno d’imposta,
  • e gli estremi del contratto di affitto.

È importante conservare copia del contratto e delle ricevute di pagamento, in quanto l’Agenzia delle Entrate può richiederle in sede di controllo documentale.

Conclusione

La detrazione per l’affitto rappresenta una leva importante per alleggerire il carico fiscale dei contribuenti non proprietari di un’abitazione. Tuttavia, come spesso accade nel sistema tributario italiano, l’accesso al beneficio richiede attenzione e precisione nella documentazione e nella compilazione della dichiarazione. Per massimizzare il vantaggio fiscale ed evitare errori, è consigliabile affidarsi a un CAF o a un commercialista, specialmente in presenza di situazioni particolari come trasferimenti di lavoro, giovani inquilini o contratti a canone concordato.

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