Con la conclusione dell’anno scolastico, migliaia di docenti precari e personale ATA con contratto a termine si ritrovano senza lavoro. In questi casi, la Naspi 2025 (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rappresenta un’opportunità concreta di sostegno al reddito. In questa guida completa analizziamo tutto ciò che serve sapere: chi può fare domanda, quali requisiti servono, come si calcola l’importo e quali sono le novità digitali introdotte dall’INPS.
Perché la Naspi è importante per il personale scolastico
Il mondo della scuola è caratterizzato da una forte precarietà contrattuale, con migliaia di lavoratori impiegati solo per pochi mesi l’anno, soprattutto nelle supplenze brevi o annuali. Proprio per questi soggetti, la Naspi è uno strumento fondamentale: si tratta di un’indennità mensile che l’INPS eroga per compensare la perdita involontaria del lavoro, fornendo un aiuto concreto in attesa di nuove opportunità.
La Naspi spetta anche a docenti e ATA se il contratto è terminato naturalmente e non è stato rinnovato, purché siano soddisfatti i requisiti previsti dalla normativa.
Requisiti Naspi 2025: chi ha diritto e in quali casi
Per accedere alla Naspi nel 2025, è necessario che il lavoratore sia in stato di disoccupazione involontaria, e che abbia maturato i seguenti requisiti:
- Almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti la fine del contratto;
- 30 giornate di lavoro effettivo svolte nei 12 mesi prima dell’inizio della disoccupazione.
Questi criteri sono validi anche nel settore scolastico: docenti con supplenze brevi o annuali, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici possono accedere al trattamento, purché rientrino nei parametri indicati.
Come e quando si presenta la domanda INPS
La domanda Naspi 2025 va inoltrata telematicamente sul portale INPS accedendo con credenziali SPID, CIE o CNS. È anche possibile rivolgersi a un CAF o patronato.
Tempistiche fondamentali:
- Per ottenere l’indennità fin dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del contratto, la domanda deve essere presentata entro 8 giorni.
- In ogni caso, il termine massimo per fare domanda è 68 giorni dalla data di fine rapporto.
È essenziale rispettare queste scadenze, altrimenti si rischia di perdere il diritto all’indennità o ritardarne l’erogazione.
Durata e decurtazione: quanto dura la Naspi e come si riduce
La durata dell’indennità Naspi 2025 è proporzionale alla contribuzione maturata: si riceve un mese di indennità ogni due settimane lavorate negli ultimi quattro anni. Ad esempio, se un docente ha lavorato 40 settimane, avrà diritto a 20 settimane di Naspi.
A partire dal sesto mese (ovvero dal 151° giorno), l’importo inizia a ridursi con una decurtazione del 3 % mensile. Per i lavoratori con più di 55 anni, questa riduzione comincia dall’ottavo mese (211° giorno).
Come si calcola l’importo Naspi 2025
Il calcolo dell’importo si basa sulla retribuzione media mensile percepita negli ultimi quattro anni di lavoro, considerando solo le settimane effettivamente retribuite e soggette a contribuzione INPS.
Meccanismo di calcolo:
- Si calcola la media mensile imponibile.
- Se la media è inferiore a 1.436,61 euro, si ha diritto al 75 % di tale importo.
- Per retribuzioni superiori, si aggiunge il 25 % sulla parte eccedente, fino a un massimale mensile di 1.562,82 euro.
Esempio:
Se un docente ha una media imponibile di 1.300 €, riceverà circa 975 € al mese. Se la media è 1.600 €, l’importo sarà circa 1.118 €, sempre entro il massimale previsto.
Novità 2025: BonusX e piattaforma SIISL
Con l’entrata in vigore delle nuove norme digitali, la gestione della Naspi è integrata con la piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa):
- Dopo l’accettazione della domanda, l’utente deve caricare il proprio curriculum e firmare il Patto di Attivazione Digitale (PAD) entro 15 giorni.
- Entro 90 giorni sarà poi convocato per firmare il Patto con il Centro per l’Impiego.
La mancata adesione comporta sanzioni, fino alla sospensione e alla decadenza dell’indennità.
Per semplificare le pratiche, molti lavoratori si affidano a servizi digitali come BonusX, che consentono di avviare la procedura anche prima della scadenza del contratto, evitando errori e ritardi.
Errori frequenti da evitare
Alcuni errori possono compromettere la fruizione della Naspi:
- Invio tardivo della domanda oltre i 68 giorni;
- Dimenticare la registrazione al SIISL o il Patto di Attivazione Digitale;
- Non comunicare nuovi redditi o attività lavorative entro 30 giorni;
- Non aggiornare i dati contributivi, soprattutto per contratti brevi o spezzettati.
Per evitare problemi, è consigliabile rivolgersi a un patronato o utilizzare piattaforme online certificate.
Conclusioni: pianificare per tempo conviene
La Naspi 2025 per docenti e ATA è un diritto importante che può fare la differenza nei mesi estivi o nei periodi di interruzione tra un contratto e l’altro. Tuttavia, ottenere l’indennità richiede attenzione, organizzazione e rispetto delle scadenze INPS.
Tra requisiti contributivi, massimali di importo, decurtazioni mensili e nuove procedure digitali, conoscere tutte le regole è fondamentale per non perdere l’opportunità. Informarsi per tempo e presentare la domanda in modo corretto è il primo passo verso un sostegno economico sicuro e puntuale.