La rottamazione quinquies è al centro del dibattito fiscale, attesa con curiosità da contribuenti e commercialisti. Vediamo insieme quando potrebbe essere attiva, se davvero avverrà, e quali cartelle potrà includere – fornendo un quadro chiaro, aggiornato e approfondito.
1. Cos’è e perché interessa la rottamazione quinquies
La rottamazione quinquies rappresenta la quinta edizione della sanatoria delle cartelle esattoriali. Potrebbe offrire una nuova chance per regolarizzare debiti fiscali e contributivi senza sanzioni o interessi e con pagamenti agevolati. Merita attenzione per due motivi chiave:
- Allargamento delle cartelle rottamabili – possibile inclusione di ruoli dal 1° gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2023, quindi anche cartelle non comprese nelle precedenti rottamazioni.
- Miglioramento delle condizioni – possibilità di rateizzare fino a 120 rate mensili (10 anni) e di saltare fino a 8 rate senza decadere.
2. Quali cartelle si potranno rottamare
Secondo quanto previsto dal disegno di legge, saranno rottamabili:
- tutta la massa di cartelle affidate fino al 31 dicembre 2023;
- tributi nazionali (fisco, INPS, INAIL);
- possibili tributi locali (IMU, TARI, bollo auto, multe), se l’ente locale aderisce tramite delibera.
Restano invece esclusi debiti come aiuti di stato illegittimi, danni erariali, sanzioni penali.
3. Condizioni: rate, decadenza e vantaggi
Il vantaggio principale è la flessibilità. Il piano prevede:
- 120 rate mensili, rispetto alle 18 trimestrali della quater.
- Possibilità di saltare fino a 8 rate senza decadere.
- Pagamento di solo capitale + spese notifica e esecuzione, senza sanzioni o interessi.
- Interessi di dilazione ridotti al 2% annuo sul capitale.
Restano sospese azioni esecutive e termini di prescrizione dal momento della domanda.
4. Tempistica: quando si farà (probabile cronoprogramma)
Il lancio della rottamazione quinquies resta ancora un’ipotesi:
- Ipotesi di introduzione tramite Legge di Bilancio 2026, ossia dopo fine 2025.
- Il Governo valuta un decreto ad hoc per autunno 2025, col via nelle prossime settimane.
- Via libera subordinato alla relazione tecnica che monitora il “magazzino fiscale” per debiti dal 2000 al 2024.
- Il viceministro Leo e Matteo Salvini indicano che notizie certe arriveranno solo in autunno, parallelamente all’iter manovra.
5. Dubbi degli utenti: domande frequenti
“Quando arriva la quinquies?”
Dipenderà dalla Legge di Bilancio 2026 o da un decreto entro autunno 2025, quindi non prima di ottobre–dicembre 2025.
“Bisogna presentare domanda entro una certa data?”
Il modello base parla di domanda entro 30 aprile 2025 (ripresa da proposte bocciate), ma il termine sarà fissato quando il provvedimento sarà definitivo .
“Conviene non pagare la quater per entrare nella quinquies?”
No. Chi salta rate rischia la decadenza dalla quater e di ripiombare su sanzioni e interessi. Il consiglio resta mantenere in vita il piano quater in corso fino a che non vi sia certezza sulla nuova quinquies.
6. Scenari in gioco: pro e contro della nuova sanatoria
Pro | Contro |
---|---|
Ampio arco temporale 2000‑2023 | Copertura finanziaria incerta, non crea entrate immediate |
Flessibilità di pagamento | Aumento della complessità per riscossione |
Risparmio su sanzioni e interessi | Necessità di vincoli precisi per evitare abusi |
Coinvolgimento contribuenti decaduti | Rischio di rimandare l’equilibrio fiscale |
7. Cosa fare ora: consigli pratici
- Non sospendere i pagamenti previsti dalla rottamazione quater in essere, per non perdere i benefici.
- Prepararsi amministrativamente: raccogli cartelle dal 2000 e aggiorna la tua situazione con Agenzia delle Entrate Riscossione.
- Monitora a settembre/ottobre 2025 notizie su Legge di Bilancio o decreto dedicato.
- Consulta il consulente fiscale/commercialista perché impatti su DURC, fisco e piani aziendali possono essere rilevanti.
Conclusione
La rottamazione quinquies rappresenta una speranza reale per migliaia di contribuenti: più ampia nel tempo, flessibile, e potenzialmente ritagliata su chi ha già provato (o non ha aderito alle formule precedenti). L’obiettivo è chiaro: offrire una soluzione di regolarizzazione accessibile, senza penalizzazioni eccessive.
Restano però incognite su risorse, tempi di approvazione e modalità operative. Per ora, la strategia migliore è continuare a onorare gli impegni in corso e rimanere aggiornati dalle fonti istituzionali tra autunno 2025 e inizio 2026.