Il 2025 rappresenta un anno di svolta per la dichiarazione fiscale delle criptovalute in Italia. Con l’aumento dell’adozione delle valute digitali e una normativa sempre più dettagliata, è diventato fondamentale per investitori e semplici detentori di criptovalute sapere come e quando dichiarare correttamente i propri asset digitali nella dichiarazione dei redditi.
In questo articolo ti spieghiamo in modo chiaro e aggiornato cosa prevede la normativa fiscale sulle criptovalute per il 2025, quali modelli utilizzare, dove indicare i dati e quali sono le sanzioni in caso di omissione.
Criptovalute: beni digitali da dichiarare al fisco
Le criptovalute, come Bitcoin, Ethereum o stablecoin, sono considerate a tutti gli effetti attività finanziarie estere detenute a fini di investimento. Questo comporta precisi obblighi di comunicazione e tassazione nel contesto della dichiarazione dei redditi. Dal punto di vista fiscale, non è rilevante se le cripto sono detenute su exchange esteri (come Binance, Coinbase, Kraken) o italiani: in entrambi i casi vanno dichiarate all’Agenzia delle Entrate, anche se non vengono vendute o convertite.
Quando scatta l’obbligo di dichiarazione delle criptovalute
L’obbligo di dichiarazione delle criptovalute sorge in due casi principali:
- Detenzione di criptovalute: va segnalata nel quadro RW della dichiarazione, anche in assenza di movimenti o guadagni.
- Cessione con plusvalenza: se si vendono cripto realizzando un guadagno, questo va dichiarato e tassato come reddito diverso.
Il riferimento normativo è l’art. 67 del TUIR, integrato dalle modifiche della Legge di Bilancio 2023, ancora in vigore nel 2025.
Dove indicare le criptovalute nella dichiarazione dei redditi 2025
1. Quadro RW – Monitoraggio fiscale
Nel quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche, devono essere inserite le criptovalute detenute su exchange esteri o su wallet personali. I dati richiesti sono:
- tipo di attività (es. valute virtuali),
- controvalore in euro al 31 dicembre 2024,
- codice dello stato estero (se su exchange estero),
- valore di acquisto e quantità.
📌 Questo adempimento è obbligatorio anche se non sono state effettuate operazioni durante l’anno.
2. Quadro RT – Redditi diversi da cessione
Se si sono effettuate operazioni di cessione a titolo oneroso (conversione in euro o altre crypto), generando plusvalenze, allora va compilato anche il quadro RT.
Il calcolo della plusvalenza si basa sulla differenza tra il prezzo di vendita e il valore d’acquisto. L’aliquota prevista nel 2025 è pari al 26%, come per altri redditi di natura finanziaria.
730 o Modello Redditi: quale scegliere per dichiarare le cripto?
La dichiarazione delle criptovalute non può essere effettuata tramite il modello 730. Per questo tipo di investimento è necessario utilizzare il Modello Redditi PF, in quanto il quadro RW non è presente nel 730. Chi ha solo il 730 precompilato o ordinario, ma possiede criptovalute, dovrà comunque presentare anche il Modello Redditi integrativo per adempiere al monitoraggio fiscale e, se necessario, versare le imposte sulle plusvalenze.
Come si calcola la tassa sulle criptovalute
Le plusvalenze da criptovalute vanno tassate se superano 2.000 euro di guadagno netto nel corso dell’anno. Il calcolo va effettuato considerando:
- la somma delle operazioni chiuse con profitto,
- meno le eventuali minusvalenze accumulate nello stesso anno o in precedenza.
L’imposta del 26% si applica solo sull’importo eccedente i 2.000 euro. Il versamento va fatto con modello F24, utilizzando i codici tributo previsti per i redditi diversi.
Attenzione alle sanzioni per mancata dichiarazione
Non dichiarare criptovalute, anche solo come detenzione, comporta sanzioni molto pesanti:
- dal 3% al 15% del valore non dichiarato per mancato monitoraggio RW,
- fino al 30% o più in caso di evasione d’imposta da plusvalenza.
Inoltre, in presenza di exchange esteri, l’omessa dichiarazione potrebbe anche costituire violazione del monitoraggio fiscale internazionale, con conseguenze aggravate. È possibile sanare la situazione con ravvedimento operoso, ma solo se l’errore viene corretto spontaneamente, prima di eventuali accertamenti fiscali.
Novità e aggiornamenti normativi per il 2025
Nel 2025 non sono previste novità dirompenti rispetto alla normativa del 2023 e 2024, ma continua a rafforzarsi il quadro normativo sulla tracciabilità delle attività crypto. Alcuni aggiornamenti attesi includono:
- maggiore cooperazione tra piattaforme exchange e autorità fiscali;
- implementazione del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) a livello europeo;
- strumenti di precompilazione e tracciamento automatico dei wallet.
Si consiglia, soprattutto per i portafogli di una certa entità, di affidarsi a un commercialista esperto in fiscalità crypto.
Conclusioni: come dichiarare le criptovalute nel 2025 in modo corretto
Se possiedi o hai operato con criptovalute nel 2024, nel 2025 sarai tenuto a dichiararle nel Modello Redditi, compilando il quadro RW per il monitoraggio e l’eventuale RT per le plusvalenze.
Non attendere l’ultimo momento: raccogli la documentazione delle operazioni, converti i valori in euro e prepara con attenzione la tua dichiarazione. La trasparenza è la miglior tutela contro sanzioni, accertamenti e contenziosi fiscali.
Restare aggiornati sulle norme in evoluzione e fare chiarezza su ogni singolo adempimento è essenziale in un settore complesso e in costante mutamento come quello delle valute virtuali.
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