Ogni anno, con l’avvicinarsi della scadenza del 31 luglio, numerosi avvocati si trovano a fare i conti con una serie di adempimenti previdenziali che spesso generano dubbi, errori e ritardi. La compilazione del Modello 5 e il versamento dei contributi obbligatori rappresentano passaggi fondamentali per mantenere in regola la propria posizione contributiva con la Cassa Forense. In questo articolo analizziamo nel dettaglio quali sono i contributi da versare, come accedere alla compilazione online, quali modalità di pagamento sono disponibili e cosa fare in caso di errori o omissioni.
Contributi obbligatori: cosa deve essere versato entro il 31 luglio
Il termine del 31 luglio 2025 è legato in primo luogo al versamento dei contributi minimi obbligatori. Questi contributi rappresentano la base della contribuzione previdenziale per gli avvocati e sono dovuti anche in assenza di redditi elevati o attività professionale significativa.
Nello specifico, entro tale data devono essere corrisposti:
- Il contributo soggettivo minimo, determinato in misura fissa e obbligatoria per tutti gli iscritti, indipendentemente dal reddito percepito;
- Il contributo integrativo minimo, calcolato sulla base del volume d’affari, ma comunque dovuto in misura forfettaria;
- L’eventuale contributo modulare volontario, che può essere scelto dagli iscritti per aumentare la propria futura pensione;
- Gli acconti sul contributo soggettivo e integrativo calcolati sul reddito professionale 2024, se superiore alla soglia dei minimi.
Il mancato versamento entro i termini stabiliti comporta sanzioni e interessi, pertanto è essenziale rispettare questa scadenza anche in assenza di avvisi formali.
Compilazione online del Modello 5: modalità di accesso e gestione
Dal 2024, la Cassa Forense ha potenziato la sua infrastruttura digitale per facilitare la presentazione del Modello 5. La compilazione del modello avviene interamente online, attraverso la piattaforma accessibile dal sito ufficiale dell’Ente (www.cassaforense.it).
Per procedere, è necessario:
- Accedere all’area riservata, autenticandosi tramite SPID, CNS o credenziali personali fornite dalla Cassa;
- Selezionare il modello appropriato tra:
- Modello 5 per professionisti individuali;
- Modello 5-ter per società tra avvocati;
- Modello 5-bis per associazioni professionali;
- Compilare i campi richiesti, relativi a redditi, volume d’affari IVA, contributi già versati o da versare;
- Verificare la correttezza dei dati e procedere alla stampa della ricevuta di invio e del modello di pagamento.
La procedura è intuitiva e guidata, ma in caso di errori è possibile correggere le dichiarazioni entro i termini, oppure avvalersi degli strumenti di ravvedimento operoso.
Modalità di pagamento: F24 o PagoPA? Ecco cosa scegliere
Una volta compilato il modello e determinati gli importi dovuti, l’iscritto ha due opzioni principali per effettuare il pagamento:
- F24 ordinario: questa modalità è particolarmente utile per coloro che desiderano compensare i contributi dovuti con eventuali crediti d’imposta. L’F24 deve essere compilato indicando i codici tributo specifici predisposti dalla Cassa (es. E100 per il soggettivo, E101 per l’integrativo, E107 per il modulare). Il versamento può essere effettuato tramite banca, intermediario abilitato o piattaforma Entratel/Fisconline.
- PagoPA: questa alternativa consente un pagamento più rapido e diretto, accessibile dall’area riservata sul sito della Cassa. È consigliata per chi non ha crediti da compensare. Tuttavia, non consente l’uso di compensazioni fiscali, rendendola meno flessibile per alcuni contribuenti.
In entrambi i casi, è fondamentale conservare la ricevuta di pagamento per eventuali controlli o contestazioni.
Ritardi, omissioni ed errori: le conseguenze e i rimedi
Saltare la scadenza del 31 luglio o commettere errori nella compilazione del Modello 5 può avere conseguenze significative. La normativa vigente prevede infatti:
- Una mora giornaliera del 2%, applicata fino al raggiungimento di una sanzione massima pari al 30% dell’importo dovuto;
- La perdita temporanea di agevolazioni previdenziali e assistenziali, con possibili ripercussioni anche sulla futura pensione;
- La necessità di presentare un’istanza di ravvedimento operoso, con il calcolo e versamento degli interessi legali e sanzioni ridotte.
È importante sapere che eventuali errori materiali possono essere corretti entro la scadenza, senza incorrere in sanzioni. In caso di problematiche tecniche o dubbi interpretativi, è possibile contattare il servizio di assistenza della Cassa attraverso i canali ufficiali, inclusi PEC, telefono e ticket.
La possibilità di rateizzare: quando è consentita
Uno degli aspetti più richiesti dagli iscritti è la rateizzazione dei contributi. Va chiarito che la Cassa Forense consente la dilazione solo per determinati contributi, in particolare per quelli minimi (soggettivo e integrativo), ma non sempre per gli acconti legati al reddito dichiarato.
La richiesta di rateizzazione può essere inoltrata dall’area riservata, nei tempi previsti dal regolamento, e viene accettata solo in presenza di requisiti formali. Il pagamento dilazionato avviene tramite addebito bancario o bollettini personalizzati e richiede il rispetto rigoroso delle scadenze successive.
Dove trovare i codici tributo per il pagamento
I codici tributo sono essenziali per compilare correttamente il modello F24. Questi sono disponibili:
- Nella sezione dedicata ai pagamenti sul sito della Cassa Forense;
- All’interno del Modello 5 compilato, dove vengono preimpostati in base alla posizione individuale;
- Nella circolare annuale pubblicata dalla Cassa, che riepiloga aliquote, scadenze e codici aggiornati.
Un errore nell’indicazione del codice tributo può invalidare il versamento, pertanto si raccomanda la massima attenzione.
Conclusioni
La scadenza del 31 luglio 2025 è un momento cruciale nella gestione previdenziale dell’avvocato iscritto alla Cassa Forense. Una corretta compilazione del Modello 5, un pagamento puntuale e consapevole delle modalità a disposizione, e un’attenta verifica dei dati dichiarati sono elementi chiave per mantenere in regola la propria posizione contributiva.
La digitalizzazione dei servizi, la possibilità di pagare tramite PagoPA o F24, e l’assistenza messa a disposizione dall’Ente, rappresentano strumenti preziosi per affrontare gli adempimenti con serenità. Tuttavia, è sempre buona prassi confrontarsi con un professionista fiscale o con il proprio commercialista per garantire il pieno rispetto delle normative e cogliere eventuali opportunità contributive o agevolazioni.