Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una componente fondamentale della retribuzione differita in Italia, destinata a garantire un supporto economico al lavoratore al termine del rapporto di lavoro. Recenti chiarimenti normativi hanno stabilito il divieto dell’erogazione mensile del TFR in busta paga, una prassi adottata in alcuni settori e realtà aziendali.
Cos’è il TFR e la sua Funzione
Il TFR rappresenta una somma accumulata annualmente dal datore di lavoro per conto del dipendente, con l’obiettivo di fornire un sostegno economico alla fine del rapporto di lavoro. Secondo l’articolo 2120 del Codice Civile, il TFR matura annualmente e viene liquidato al termine del contratto, salvo specifiche condizioni che ne consentono l’anticipazione.
Il Regime Sperimentale del 2015-2018
Dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, la Legge n. 190/2014 ha introdotto, in via sperimentale, la possibilità per i lavoratori del settore privato di ricevere mensilmente una quota del TFR maturando. Tale misura, nota come QuIR (Quota Integrativa di Retribuzione), era opzionale e irrevocabile, e riguardava esclusivamente il TFR maturato nel periodo indicato. Tuttavia, al termine del periodo sperimentale, la misura è stata abrogata, riportando la disciplina del TFR alla normativa originaria.
Il Divieto dell’Anticipo Mensile del TFR
Con la Nota n. 616/2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha chiarito che l’erogazione mensile del TFR in busta paga è illegittima, salvo le specifiche eccezioni previste dall’articolo 2120 del Codice Civile. L’INL sottolinea che la pattuizione collettiva o individuale non può comportare l’automatico trasferimento mensile del TFR, poiché ciò trasformerebbe la somma in una componente retributiva ordinaria, soggetta a contribuzione previdenziale e fiscale .
Tale interpretazione si fonda anche sull’ordinanza della Corte di Cassazione n. 4670 del 22 febbraio 2021, che qualifica come “mera integrazione retributiva” le somme corrisposte mensilmente al di fuori dei presupposti legittimi di anticipazione .
Condizioni per l’Anticipo Legittimo del TFR
L’anticipazione del TFR è consentita esclusivamente in presenza delle seguenti condizioni:
- Anzianità di Servizio: il lavoratore deve avere maturato almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro.
- Motivazioni Specifiche: la richiesta deve essere giustificata da esigenze documentate, quali:
- spese sanitarie straordinarie;
- acquisto della prima casa per sé o per i figli;
- spese durante i periodi di fruizione dei congedi parentali o per formazione del lavoratore.
- Limiti Quantitativi: l’anticipazione non può superare il 70% del trattamento spettante al momento della richiesta.
- Limiti Numerici: le richieste di anticipazione possono essere accolte solo fino al 10% dei lavoratori aventi diritto e, comunque, non oltre il 4% del totale dei dipendenti.(
Inoltre, l’anticipazione può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro.
Conseguenze per i Datori di Lavoro
L’erogazione non conforme del TFR, come l’anticipazione mensile non giustificata, comporta rilevanti conseguenze per i datori di lavoro:
- Riqualificazione delle Somme: le somme corrisposte mensilmente possono essere qualificate come retribuzione ordinaria, con l’obbligo di versare i relativi contributi previdenziali all’INPS e i premi assicurativi all’INAIL.
- Sanzioni Amministrative: in caso di accertamento, l’INL può intimare al datore di lavoro di accantonare le quote di TFR illegittimamente anticipate, con l’applicazione di una sanzione amministrativa compresa tra 500 e 3.000 euro .
Pertanto, è fondamentale che le aziende rispettino scrupolosamente la normativa vigente in materia di TFR per evitare sanzioni e garantire la corretta applicazione delle disposizioni legali.
Conclusioni
Il divieto dell’anticipo mensile del TFR, sancito dalla normativa e dai chiarimenti dell’INL, rappresenta una tutela per i lavoratori, assicurando che il TFR mantenga la sua funzione di sostegno economico al termine del rapporto di lavoro. Le aziende devono pertanto evitare pratiche non conformi e garantire una corretta gestione del TFR, rispettando le condizioni previste dalla legge per eventuali anticipazioni.
Per ulteriori informazioni o consulenze specifiche in materia di TFR, è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore o a enti competenti, al fine di assicurare la conformità alle normative vigenti e la corretta applicazione delle disposizioni in materia.