Ogni anno, nella stagione della dichiarazione dei redditi, uno dei quesiti più ricorrenti riguarda le spese sanitarie sostenute per i figli a carico. In molti si chiedono: posso detrarre le visite mediche, i farmaci o gli esami del sangue fatti per mio figlio? E se siamo separati, come si dividono queste detrazioni?
In questo articolo chiariamo ogni aspetto: da chi può detrarre, a quali spese rientrano, fino a come compilare il modello 730.
Chi ha diritto alla detrazione delle spese mediche dei figli?
La legge italiana consente a ogni contribuente di portare in detrazione il 19% delle spese sanitarie sostenute per i familiari a carico, inclusi ovviamente i figli. Il primo requisito è che si tratti di spese superiori a una franchigia minima di 129,11 euro: solo l’importo eccedente dà diritto alla detrazione.
Ma anche se il figlio non è fiscalmente a carico (ad esempio perché ha un proprio reddito), il genitore che ha pagato la spesa sanitaria può comunque detrarla, a patto che sia sostenuta nel suo interesse.
Requisiti per considerare un figlio “a carico”
Affinché un figlio sia considerato fiscalmente a carico ai fini IRPEF, deve avere un reddito complessivo annuo non superiore a:
- 4.000 euro, se ha meno di 25 anni
- 2.840,51 euro, se ha 25 anni o più
Anche se il figlio supera queste soglie, come detto, le spese sanitarie possono essere detratte dal genitore che le ha effettivamente sostenute, purché la documentazione sia corretta.
Intestazione dei documenti: un dettaglio fondamentale
Un elemento spesso sottovalutato riguarda a chi è intestata la fattura o lo scontrino. Le regole sono le seguenti:
- Se la fattura è intestata al genitore, non ci sono problemi: egli può detrarre l’intero importo.
- Se è intestata al figlio, sarà comunque possibile portare in detrazione la spesa, purché sul documento compaia anche il codice fiscale del figlio e venga specificata l’effettiva ripartizione della spesa fra i genitori (ad esempio 50%-50% o 100%-0%).
È consigliabile annotare sempre sul documento chi detrae e in quale percentuale, soprattutto in caso di genitori separati o divorziati.
Obbligo di pagamento tracciabile: attenzione alle modalità
Dal 2020 la normativa ha introdotto una condizione fondamentale per ottenere le detrazioni fiscali: le spese sanitarie, salvo alcune eccezioni, devono essere pagate con strumenti tracciabili, come:
- Carta di credito o debito
- Bancomat
- Bonifico bancario
- Assegno
Fanno eccezione solo le spese sostenute per farmaci, dispositivi medici e prestazioni rese da strutture pubbliche o convenzionate con il SSN: in questi casi, il pagamento può ancora avvenire in contanti senza perdere il diritto alla detrazione.
Ripartizione delle spese sanitarie tra genitori
Quando entrambi i genitori contribuiscono alle spese mediche del figlio, la detrazione può essere suddivisa proporzionalmente. Non è obbligatorio applicare una divisione 50/50: se uno dei due sostiene l’intero costo, può detrarre il 100%.
È importante che tale ripartizione sia indicata chiaramente sui documenti. Inoltre, se uno dei due genitori è fiscalmente a carico dell’altro, quest’ultimo potrà detrarre l’intero importo delle spese sostenute da entrambi.
Quali spese sanitarie si possono detrarre?
Le spese ammesse alla detrazione del 19% sono numerose. Tra le più comuni troviamo:
- Visite mediche generiche e specialistiche
- Esami diagnostici e analisi cliniche
- Prestazioni chirurgiche e ricoveri
- Farmaci e parafarmaci (con scontrino parlante)
- Dispositivi medici con marcatura CE
- Protesi dentarie, occhiali, apparecchi ortopedici
- Cure fisioterapiche e riabilitative
- Assistenza sanitaria per figli disabili o non autosufficienti
Tutte queste spese devono essere adeguatamente documentate con fattura o scontrino che riporti i dati fiscali del soggetto per cui è stata sostenuta la spesa.
Come si indicano le spese sanitarie nel modello 730
Nella dichiarazione dei redditi, le spese sanitarie vanno riportate nel Quadro E, rigo E1 del modello 730. A seconda della tipologia, vanno distinte in:
- Colonna 1 → per spese relative a patologie esenti o invalidità
- Colonna 2 → per spese sanitarie generiche
In caso di spese mediche molto elevate (oltre 15.493,71 euro), è possibile optare per la rateizzazione del beneficio fiscale in 4 quote annuali di pari importo, al fine di distribuirne il vantaggio nel tempo.
Consigli utili per non perdere il diritto alla detrazione
Ecco alcune buone pratiche per gestire correttamente le spese mediche per i figli:
- Utilizza solo pagamenti tracciabili, salvo le eccezioni previste
- Conserva sempre scontrini parlanti e fatture originali
- Annota la percentuale di spesa detratta da ciascun genitore
- Verifica ogni anno il reddito del figlio per valutarne la condizione di carico
- In caso di dubbi, rivolgiti a un commercialista o CAF per la corretta compilazione
Conclusioni
Le spese sanitarie dei figli a carico sono una delle voci più significative per ottenere detrazioni IRPEF. Tuttavia, per beneficiare del 19% di detrazione, è fondamentale rispettare le regole su intestazione dei documenti, modalità di pagamento e corretta compilazione della dichiarazione. Anche una piccola svista può compromettere il diritto al recupero fiscale. Una corretta gestione della documentazione, unita al supporto di un esperto fiscale, garantisce non solo risparmio, ma anche sicurezza in caso di controlli.