Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), il sistema delle detrazioni fiscali per i figli a carico ha subito importanti modifiche, in particolare per quanto riguarda l’età dei beneficiari e le condizioni di accesso
Chi ha diritto alle detrazioni nel 2025
A partire dal 1° gennaio 2025, le detrazioni IRPEF per figli a carico sono riconosciute esclusivamente per:
- Figli di età compresa tra 21 e 30 anni non compiuti, a condizione che siano fiscalmente a carico del contribuente.
- Figli con disabilità accertata ai sensi della Legge 104/1992, indipendentemente dall’età.
Per i figli di età inferiore a 21 anni, le detrazioni sono state sostituite dall’Assegno Unico Universale (AUU), introdotto dal D.Lgs. 230/2021, che rappresenta l’unico beneficio economico riconosciuto per questa fascia d’età.
Inoltre, le detrazioni spettano anche per i figli del coniuge deceduto che convivono con il contribuente, purché rientrino nei limiti di età e reddito previsti.
Limiti di reddito per essere considerati a carico
Per poter beneficiare delle detrazioni, i figli devono essere fiscalmente a carico del contribuente, ovvero non devono superare determinati limiti di reddito annuo:
- Fino a 24 anni: reddito complessivo annuo non superiore a 4.000 euro.
- Oltre i 24 anni: reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro.
Questi limiti si riferiscono al reddito complessivo percepito dal figlio, al lordo degli oneri deducibili.
Importo delle detrazioni
L’importo massimo della detrazione per ciascun figlio a carico è fissato in 950 euro annui. Tuttavia, l’importo effettivamente spettante è determinato in base al reddito complessivo del contribuente, secondo la seguente formula:
Detrazione = 950 × (95.000 – reddito complessivo) / 95.000
In presenza di più figli a carico, la soglia di 95.000 euro è aumentata di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo.
Ad esempio, un contribuente con un reddito complessivo di 30.000 euro e un figlio a carico avrà diritto a una detrazione di:
950 × (95.000 – 30.000) / 95.000 = 650 euro
Ripartizione delle detrazioni tra i genitori
Le detrazioni per figli a carico sono ripartite tra i genitori nella misura del 50% ciascuno. Tuttavia, è possibile attribuire l’intera detrazione al genitore con il reddito più elevato, previo accordo tra le parti, al fine di evitare situazioni di incapienza fiscale.
In caso di separazione legale o divorzio:
- Se l’affidamento del figlio è esclusivo, la detrazione spetta interamente al genitore affidatario.
- Se l’affidamento è congiunto, la detrazione è ripartita al 50%, salvo diverso accordo.
Nel caso in cui uno dei genitori sia fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione compete interamente a quest’ultimo.
Altre novità introdotte nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto ulteriori modifiche riguardanti le detrazioni per familiari a carico:
- Ascendenti conviventi: è prevista una detrazione di 750 euro annui per ciascun ascendente (genitori, nonni) convivente con il contribuente, a condizione che siano fiscalmente a carico.
- Limitazioni per residenti all’estero: le detrazioni per familiari a carico non spettano più se il familiare risiede in paesi non appartenenti all’Unione Europea o allo Spazio Economico Europeo, salvo specifiche eccezioni.
Conclusioni
Le modifiche introdotte nel 2025 mirano a razionalizzare il sistema delle detrazioni per figli a carico, evitando sovrapposizioni con l’Assegno Unico Universale e focalizzando il sostegno fiscale sui figli adulti non ancora economicamente indipendenti.
È fondamentale che i contribuenti verifichino attentamente i requisiti di età e reddito dei propri figli per determinare la spettanza delle detrazioni e calcolare correttamente l’importo spettante nella dichiarazione dei redditi.