Per milioni di contribuenti italiani, la stagione fiscale 2025 comporta il pagamento del saldo e dell’acconto delle imposte sui redditi relativi al 2024. Ma non tutti sono in grado di affrontare un versamento unico: per questo motivo, la normativa consente la possibilità di rateizzare le imposte 2025 dovute con il modello Redditi. Una soluzione utile per distribuire il carico fiscale su più mesi, ma che richiede attenzione a scadenze, interessi e modalità di pagamento.
Vediamo come rateizzare correttamente le imposte 2025, chi può accedere a questa possibilità, quali calcoli fare e come compilare l’F24 senza errori.
Chi può rateizzare le imposte 2025
La possibilità di versare le imposte in forma rateale riguarda:
- i contribuenti persone fisiche che utilizzano il modello Redditi PF;
- coloro che non presentano il modello 730 (es. lavoratori autonomi, professionisti, contribuenti senza sostituto d’imposta);
- soggetti che devono pagare imposte derivanti da Redditi da fabbricati, capitali, lavoro autonomo, ecc.
Restano invece escluse le imposte gestite tramite sostituto d’imposta o trattenute alla fonte, come spesso accade per chi presenta il 730 e ottiene i rimborsi in busta paga o pensione.
Imposte rateizzabili: quali sono
È possibile rateizzare:
- il saldo Irpef 2024 (codice tributo 4001),
- il primo acconto Irpef 2025 (codice tributo 4033),
- l’imposta sostitutiva per i forfettari (codice 1790),
- la cedolare secca su locazioni (codici 1840 e 1841),
- le addizionali regionali e comunali.
Ciascuna voce può essere suddivisa in rate mensili, secondo uno schema prestabilito, con interessi da calcolare su ciascuna rata successiva alla prima.
Quante rate si possono fare e quali sono le scadenze
Nel 2025 è possibile dilazionare le imposte fino a un massimo di 6 rate, a partire dal 30 giugno. Le date da rispettare sono:
- 1ª rata: 30 giugno 2025 – senza interessi
- 2ª rata: 31 luglio 2025
- 3ª rata: 2 settembre 2025
- 4ª rata: 30 settembre 2025
- 5ª rata: 31 ottobre 2025
- 6ª rata: 2 dicembre 2025
Per chi effettua il primo pagamento entro 30 luglio 2025, è possibile aderire alla rateizzazione con maggiorazione dello 0,40% e calcolare gli interessi anche su questa prima quota.
Come calcolare gli interessi sulle rate
Dal 2025, gli interessi da applicare alle rate sono fissati in misura annua legale e devono essere calcolati su base mensile, partendo dalla seconda rata in poi. Ad esempio:
- 1ª rata: senza interessi;
- 2ª rata: +0,33%;
- 3ª rata: +0,66%;
- 4ª rata: +0,99%;
- e così via, fino alla sesta.
Gli interessi si applicano sull’intero importo dovuto e vanno sommati alla quota capitale della rata. È fondamentale utilizzare gli appositi codici tributo per versare anche la parte di interessi nel modello F24.
Per evitare errori, è consigliato usare:
- software di calcolo dell’Agenzia delle Entrate,
- fogli di calcolo personalizzati,
- o l’assistenza di un professionista fiscale.
Come compilare il modello F24 per le rate
Il pagamento rateale delle imposte va effettuato con modelli F24 distinti per ogni rata, specificando:
- il codice tributo corretto (es. 4001 per saldo Irpef, 4033 per acconto),
- l’anno di riferimento (2024 per saldo, 2025 per acconto),
- l’importo della rata e, se previsto, gli interessi,
- la scadenza esatta della rata.
Ogni F24 deve essere compilato e versato separatamente, rispettando le date stabilite. Il mancato pagamento anche di una sola rata fa decadere l’intero piano di rateizzazione, rendendo immediatamente esigibile l’intero debito residuo.
Cosa succede se salti una rata o paghi in ritardo
Il ritardo nel pagamento anche di una sola rata comporta:
- perdita della rateizzazione,
- applicazione di una sanzione pari al 30% dell’importo omesso,
- interessi di mora aggiuntivi.
Per sanare un errore, è possibile utilizzare il ravvedimento operoso, con sanzioni ridotte:
- 0,1% al giorno entro 14 giorni,
- 1,5% entro 90 giorni,
- fino al 3,75% entro 1 anno.
Tuttavia, il ravvedimento è valido solo se avviene prima che l’Agenzia delle Entrate notifichi l’irregolarità.
Vantaggi della rateizzazione per i contribuenti
La rateizzazione permette a molti contribuenti di:
- gestire meglio la liquidità,
- evitare versamenti unici pesanti a giugno,
- diluire l’impatto fiscale su più mesi,
- pianificare entrate e uscite in base alla propria attività.
È una soluzione utile soprattutto per:
- lavoratori autonomi stagionali,
- professionisti con redditi irregolari,
- soggetti che non beneficiano del sostituto d’imposta.
Conclusione: rateizzare conviene, ma servono precisione e pianificazione
La rateizzazione delle imposte 2025 rappresenta un’opportunità reale per semplificare la gestione fiscale. Ma non è una soluzione da prendere alla leggera: serve rigore nelle scadenze, attenzione nella compilazione dell’F24 e una buona pianificazione dei flussi finanziari.
Se non sei sicuro di come suddividere correttamente il tuo debito tributario, rivolgiti a un commercialista o utilizza strumenti online per il calcolo automatico delle rate e degli interessi. L’importante è non arrivare impreparati alla prima scadenza del 30 giugno.